Alex&Gio, ecco come si arriva a conquistare medaglie!

L’Associazione Internazionale Classe 29er ha acceso i riflettori sull’equipaggio 29er formato da Alex Demurtas e Giovanni Santi (Fraglia Vela Riva/Società Canottieri Garda Salò) con una intervista pubblicata sull’ultima newsletter – nella rubrica “Meet the fleet”-, in cui i due atleti azzurri si raccontano: dagli esordi alla medaglia di argento al Campionato del mondo.


Quanti anni avete?

Abbiamo 17 (Alex) e 18 (Giovanni).

Da quanto tempo andate sul 29er?

Andiamo insieme sul 29er da un anno e mezzo (abbiamo iniziato ad allenarci a settembre 2021); Alex aveva appena finito di andare in Optimist, mentre Giovanni faceva il timoniere con un altro atleta dal 2019.

Cosa vi piace dell’andare sul 29er e delle regate?

Amiamo la velocità della barca, il 29er è una barca che naviga molto più velocemente di altre della categoria under 19, ci piace e il suo modo tecnico di navigare. Ci piace molto competere ai primi posti contro flotte di alto livello, e pensiamo che le regate 29er siano fedeli a questa descrizione. Proseguendo, è una possibilità per noi di conoscere nuove persone e fare anche delle esperienze importanti nel mondo della vela.

Quali sono i vostri punti di forza come equipaggio? Come vi siete divisi i compiti in barca e in cosa siete bravi entrambi?

Il nostro più grande punto di forza è il fatto di riuscire sempre a rimontare quando una regata si fa difficile: ad esempio, quando veniamo penalizzati con una bandiera gialla o rimaniamo bloccati in partenza, troviamo sempre un modo per uscire dalla brutta situazione e rimetterci in gioco. Pensiamo che ciò accada perché siamo in grado di rimanere concentrati e focalizzati sulla regata, il che ci aiuta a correre con la mente lucida in modo da prendere la decisione giusta al momento giusto.

Abbiamo ruoli separati sulla barca: Giovanni pensa a sistemare la barca e mantenerla veloce in tutti i momenti, mentre Alex è più concentrato sui salti di vento e sugli avversari, quindi si occupa di strategia e tattica. La barca è un doppio, e la decisione di una manovra viene presa da entrambi, quindi tutti e due dobbiamo rimanere concentrati per evitare qualsiasi errore tecnico o strategico.

Da cosa pensate derivi questo vostro successo nel 29er e quali sono i vostri obiettivi futuri nella classe?

Pensiamo che il nostro “successo” derivi dal fatto che navighiamo 29er a modo nostro, abbiamo sviluppato un nostro modo di andare in barca che è ottimale ed è diverso dagli altri per alcuni aspetti; potremmo dire che il nostro modo di andare a vela dipende tutto dal fatto di sentire la potenza della barca e fare movimenti fluidi per mantenerla veloce durante la conduzione e le manovre. In Optimist abbiamo imparato molto sulla strategia e la tattica e ora stiamo solo applicando le nostre conoscenze ei risultati si vedono.

I nostri obiettivi per il futuro in 29er sono ovviamente di migliorare sempre di più, poiché vogliamo padroneggiare la barca (c’è ancora molto spazio per migliorare) e possibilmente vincere il più possibile.

Chi/cosa ha ispirato voi e i vostri successi?

Non abbiamo sempre regatato insieme in equipaggio, quindi abbiamo avuto esperienze di navigazione diverse crescendo, e siamo stati formati da allenatori diversi, che sono stati le figure principali che ci hanno spinto ad andare oltre. Entrambi siamo sempre stati affascinati dal mondo dell’America’s Cup, che è rappresentato in Italia da Luna Rossa, e in generale dalla tradizione velica italiana che è ricca di grandi velisti, come Giovanni Soldini, Francesco Bruni e, in tempi più recenti, Ruggero Tita.

Avete qualche consiglio per chi ha appena iniziato ad andare in 29er e per chi cerca di migliorare le proprie prestazioni per il prossimo anno?

Il consiglio più importante da parte nostra è allenare la strategia e la tattica, non solo la tecnica, poiché strategia e tattica sono quelle che ti fanno vincere le regate e sono un punto centrale nella vela, quindi sono importanti anche per il tuo futuro in altre classi.

Quali sono i vostri obiettivi, sogni e ambizioni veliche future?

Il nostro obiettivo per il futuro è continuare ad andare in barca a vela: diventare velisti professionisti sarebbe un sogno, dato che entrambi siamo davvero innamorati di questo sport. Non sappiamo già se passeremo alle classi olimpiche o in barche foiling o qualunque cosa il futuro possa riservare per noi; quello che sappiamo è solo che faremo del nostro meglio per far diventare questa passione il nostro lavoro.

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